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2018 Orcaestra e tour estero
2018

Orcaestra e tour estero

Tour Orcaestra 2018

Orchèo

commedie, tragedie, satire nei tre tempi (passato, presente, futuro)

 

oppure anche

Orchèo,

danze, salti, onde dei tre tempi.

 

 

 

Orchestra, dal gr. orkhḗstra ‘spazio per le evoluzioni del coro’, der. di orkhéomai ‘danzo’

L’ORCÆSTRA è un organismo vivente che ingerisce musica e la ricompone a renderla più leggera, così da soffiarla ancora più lontano.

 

Al via sabato 7 luglio 2018 ORCÆSTRA, il tour estivo di VINICIO CAPOSSELA, con la staffetta della Filarmonica Arturo Toscanini, che si alternerà con l’Orchestra del Teatro Massimo di Palermo. Entrambe le orchestre sinfoniche saranno dirette da Stefano Nanni, autore anche degli arrangiamenti musicali e da molti anni stretto collaboratore del cantautore. Il tour è stato realizzato da International Music and Arts. 

 

La musica di Vinicio Capossela con la sua varietà timbrica e la complessità armonica si è sempre prestata a organici strumentali inconsueti e partiture che hanno beneficiato di grandi penne dell’arrangiamento. Unita all’orchestra sinfonica si dilata, si fa labirinto, le parole si perdono tra ottoni, legni e violini in un affascinante percorso musicale.

 

Similmente ai grandi animali marini, l’Orcaestra, pachidermico congegno musicale in grado di produrre richiami mnemonici, smisurata creatura onnivora, inghiotte canti: dai brani classici dei concerti di Capossela come «Marajà» e «Pryntyl», a quelli più insoliti come «Stanco e Perduto» e «Nostos», li eleva e li risputa in forma di odissea orchestrale per canzoni, l’odissea più che venticinquennale di Vinicio Capossela, un artificiere delle parole in musica.

 

 

«È singolare come il più pachidermico, statico, immobile congegno musicale, l’orchestra sinfonica, prenda il nome dallo spazio fisico che nel teatro greco era destinato alla danza. Quasi che in quell’ara tra le gradinate e il fondale, con il sacrificio del corpo, potesse prendere vita la cosa più astratta, immateriale, animista che è la musica, nella dimensione più estesa e complessa che la cultura occidentale abbia prodotto  La danza è allora dall’altra parte della vita, le piroette, le coreografie sono tutte affidate allo spazio dell’anima. Nella posizione più statica, tanto dell’ascoltatore che dell’esecutore, si perdono la corporeità e il peso. Tutto è danza, musica, edificio del sogno.

Il teatro con le sue commedie, tragedie satire, si sublima nel testo e nella musica. 

Così accade anche alle canzoni: vita sacrificata, sottratta all’uso, e poi immolata, arsa e composta, che cambia di stato e diventa sostanza immateriale, portatile, che passa i confini dei tre tempi - passato, presente e futuro. Sublima la vita e la corregge. Diventa la tenda sotto la quale si rifugiano Achille e Patroclo e recuperano la dimensione dell’intimità, dell’amore e del sogno, mentre tutt’intorno infuria la battaglia.

Il concerto con orchestra è sospensione dell’attualità, è una frattura del tempo dell’utile... Che meraviglioso atto anti-economico eseguire con cinquanta musicisti brani che sono nati con un solo strumento. La conquista dell’inutile. Il massimo della leggerezza ottenuto col massimo dello sforzo organico.    

Il concerto con orchestra sinfonica propone una selezione di canzoni immerse nel liquido amniotico orchestrale. Le canzoni diventano labirinti. Le parole si rifrangono tra le pareti di ottoni, le selve dei legni, le nubi dei violini. La sospensione dell’incredulità si realizza non ad opera di scenografie o velature teatrali, ma nell’emozione timbrica».

 

Vinicio Capossela

 

Il maestro

Dice Stefano Nanni: 

«Quando Vinicio mi parlò per la prima volta di questo nuovo progetto artistico capii subito dalla passione con cui me lo illustrava quanto amasse la dimensione sinfonica. Un territorio apparentemente lontano da quella che ritengo sia la sua originaria concezione di suoni e musica, così meravigliosamente libera da convenzioni. Ma come gli opposti si attraggono, così la dimensione onirica e visionaria di Vinicio si coniuga inaspettatamente con la forma strutturata e pachidermica che produce il suono dell’orchestra sinfonica.

Trovare un equilibrio in questa terra di mezzo è impresa tutt’altro che facile, ma una volta inoltratisi produce dei risultati sorprendenti. Per vivere necessita di una sapiente calibratura degli arrangiamenti e delle orchestrazioni che ho instancabilmente cercato e talvolta provocato, con il solo intento di fondere insieme queste due visioni e concezioni apparentemente opposte.

Il pianoforte di legno come zattera e la voce vibrante di Vinicio si ergono e navigano fra flutti di suoni e maree strumentali, scomparendo e riemergendo in quella dimensione sinfonica tipica dell’orchestra come una sorta di “nona onda” di Aivazonvsky. Penso che alcuni dei suoi più famosi brani assumano una nuova dimensione con una diversa sottolineatura timbrica, lasciandone inalterata la poesia».

 

Il musicologo

Nello sviluppo artistico di Vinicio Capossela, come da lui stesso ricordato e riconosciuto, la musica classica ha avuto un ruolo centrale: la ricerca di un pianoforte, l'aiuto dei musicisti che l'hanno visto crescere giorno dopo giorno, la varietà del suono prodotto da un'orchestra sinfonica hanno contribuito efficacemente a formare la sua solidità compositiva, così tanto apprezzata oggi.

 

Di questo lavoro osmotico con l'Orchestra Arturo Toscanini di Parma, che gratifica l'immaginario di un compositore avveduto e curioso quale si dimostra Vinicio Capossela, presentiamo il secondo capitolo, che si sostanzia in questo tour estivo 2018.

 

Individuare le sfumature e la ricchezza timbrica offerta in questo contesto, partendo dal  materiale noto delle sue composizioni più riuscite, diventa un esercizio piacevole e stimolante. La validità dell'idea musicale originaria è messa in risalto dallo sviluppo e dalla declinazione operata negli arrangiamenti, brillantemente curati da Stefano Nanni, che conferiscono una nuova veste a tanta abbondanza creativa. In ogni cammeo di questo prezioso florilegio si avverte particolarmente l'immagine di un colore dominante, quasi a sottolineare ulteriormente la messe di stimoli prodotti da una musica mai scontata e dai testi originali e ricchi di pathos. Si ha l'impressione che le atmosfere già impregnate di una cifra artistica compiuta si amplifichino, grazie all'orchestra, fino ad assumere un carattere così preciso da ritenere siano state concepite per una scrittura propriamente classica.

 

Visitare questo terreno, così insidioso per molti musicisti e compositori che evitano un confronto diretto col mondo “classico”, è motivo di grande soddisfazione per Vinicio Capossela e un'esperienza artistica e professionale di indubbio valore. Oltre a essere un diversivo per il vasto pubblico che lo segue abitualmente, il concerto offre indubbiamente molti spunti di interesse, suscitando quella maraviglia secentesca, ricordata dal compositore stesso, che perpetua la sensazione di sorpresa propria della musica nella sua più alta espressione.

Le date

Queste le date del tour «Orcaestra» con la Filarmonica Toscanini: 

 

7 luglio / Como / Arena del Teatro Sociale /
12 luglio / Palermo / Teatro di Verdura / con l’Orchestra del Teatro Massimo di Palermo)
14 luglio / Taormina / Teatro Antico / con l’Orchestra del Teatro Massimo di Palermo)
15 luglio / Noto (SR) / Scalinata della Cattedrale (con l’Orchestra del Teatro Massimo di Palermo)
17 luglio / Verbania / Teatro Il Maggiore / 
21 luglio / Gardone Riviera (BS) / Anfiteatro del Vittoriale / 
24 luglio / Macerata / Sferisterio / 
28 luglio / Forte dei Marmi (LU) / Villa Bertelli 
31 luglio / San Gimignano (SI) / Piazza Duomo 


4 agosto / Rimini / Nuova Darsena

L'annuncio del tour

La data di Gardone Riviera (BS) presso il Vittoriale degli Italiani registrò il tutto esaurito. Così Vinicio Capossela ha annunciato la notizia. Video di Jacopo Leone. Con Peppe Leone. 

Tour sudamericano

Durante il 2018, l'attività live di Vinicio Capossela non è stata caratterizzata dal solo tour «Orcaestra», ma ha avuto anche degli appuntamenti particolari all'estero. Infatti, nel febbraio 2018, si è esibito in Sud America, per le seguenti date, curate da Musicalista:

 

18 febbraio / Santiago del Cile (Cile) / Womad Chile

19 febbraio / Buenos Aires (Argentina) / Usina de l'Arte

 

Così Capossela ha descritto questa avventura:

«La relazione col Sudamerica, musica , immaginario e letteratura,  è una delle più antiche della mia mitologia personale.

Inizia dal 1991, con l’album «Modì» e prosegue con «Camera a sud» (1994).

A quel tempo la mia seconda famiglia era il Florida, a Modena, in via Archirola, un circolo nato attorno al nucleo di cileni arrivati in Italia dopo il colpo di stato e la dittatura di Pinochet.  Con loro arrivò la musica, pile e pile di vinili coloratissimi, la letteratura, la poesia, l’impegno politico e anche l’amore. Fu una grande stagione che mi inoculò la febbre del continente. Febbre che sfebbrai in musica e canzoni, ma non in viaggio, perché mai andai in quei luoghi dell’anima. Canzoni come «La regina del Florida», «Ultimo amore», «Camminante», «Che coss’è l’amor», «E allora mambo» sono state il mio cielo al rovescio alla costellazione della croce del sud, dove splendeva l’Olimpo dei miei eroi: Roberto Goyeneche e Anibal Trolio, Mercedes Sosa, Arsenio Rodriguez, G.G Marquez, il regista Solanas, Victor Jara, Violeta Parra, Atahualpa Yopanqui, Neruda, giganti che non hanno mai smesso di darmi rifugio sotto la loro ombra.

Nel 1999 realizzai, senza mai pubblicarle, «Parole d’Altrove», la registrazione di una quindicina di brani in versioni in italiano a orecchio, poesie in musica soprattutto dal repertorio di Goyeneche. Alcuni di queste versioni fanno parte dell’album «Rebetiko gymnastas», ossia «Cancion de la simples cosas» di Cesar Isella e Abbandonato (libera versione da «Los ejes de mi carreta», di Atahualpa).

Delle Americhe, del nord o del sud, non mi ha mai interessato la cartolina di paesi lontani, quanto il loro cielo al rovescio, il fatto che vadano a completare un orizzonte di non vissuto che abbiamo maturato nell’anima suggendo il latte della vita. Quello che ci fa sentire come propria una canzone in una lingua cugina che ci parla sempre dal lato avventuroso del cuore.

Ora è arrivato finalmente il momento di vedere da vicino quel cielo e ricongiungermi con un grande poeta, a cui devo molte cose e la canzone «Caminante», Felix Maldonado Soto, che da Modena è rientrato in Cile, dopo avere donato a noi tutti che lo abbiamo incontrato parte di quel cielo intatto.

E portare di là un poco delle nuvole e di questo cielo rinascimentale e di campagna d’Italia».

 

19 febbraio 2018. Vinicio Capossela a Buenos Aires (Argentina)

Alcune immagini e pensieri degli spettatori durante il concerto della tournée sudamericana. 

Tour indonesiano

Sempre nel 2018, dopo le date sudamericane, Vinicio Capossela si è esibito in Indonesia per tre date, riportate di seguito, sempre realizzate da Musicalista:

 

6 marzo / Kuala Lumpur

7 marzo / Bangkok

9 marzo / Jakarta