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Al Naima Club di Forlì, e poi ancora...

Il 22 ottobre 1997, al Naima Club di Forlì, e poi ancora al Florida e al Superteatro...

 

LIVEINVOLVO

 

È stata una serata memorabile, tanto che il giorno dopo nessuno riusciva più a ricordarla...

 

 

È in uscita il mio quinto lavoro. Si tratta di un’incisione dal vivo. Oltre all’ausilio della mia collaudata band, vede la partecipazione della brass band macedone KOCANI ORKESTAR in 5 brani, a suggello del mio modo balcanico di sentire il paese in cui ci dibattiamo. Sono brani durante i quali, oltre a cantare, ho bevuto grappa direttamente coi denti, ho spaccato bicchieri per terra e mi sono spento una sigaretta sul braccio. Il trasporto è stato tale che la registrazione risulta subissata dalla platea rumoreggiante, cui ho dovuto sparare direttamente al termine del sirtaki russo che completa l’esecuzione de “Il Pugile Sentimentale” dell’indimenticato Vladimir Vysotskij. La serata è stata memorabile, tanto che il giorno dopo nessuno riusciva più a ricordarla, è durata 5 ore e anche i netturbini pensano di aver sognato quando rivedono - nel cuore della notte e dell’autunno incombente - uscire una processione strombazzante, farneticante, danzante, con alla testa di questo trenino dell’amore il cantante in colbacco e camicia sfrondata e la sua sorella....

La rara esecuzione è raccolta in un disco che s’è provveduto a chiamare LIVEINVOLVO, in onore della mia casa, un disco ‘domestico’ insomma, che ben inquadra la mia figura di pianista autistico, al grido di...

                                                              

 ...that’s entertainment!!! 

 

 p.s. Del resto tutto bene, a parte che la fortuna aiuta gli audaci, ma punisce gli indecisi, e con me non sa come comportarsi.

 

 

                                                                                     Vic Damone 

 

Sono nato tra i Kuta Kuta...

...Appartengo al ramo dei Pacchi Pacchi, che sono i più lunatici e fissati. Una etnia d'origine migrante, che migra a quadriglie verso l'Incontré. Il mio padrino di battesimo aveva un negozio di alimentari, con concessionaria di Liquidgas e la prima cosa che mi regalò, quando ebbi l'età, furono le chewingum a forma di sigaretta. Col filtro. 

Sono magnifici camminatori e seguono le migrazioni dei gallinacci, la cui centra è sacra. Costruiscono le case coi blocchi, fanno matrimoni di sedici portate, appendono code di volpe al retrovisore e barattoli alla marmitta. Dagli altipiani di Lacedonia sono arrivati fino ai bassipiani del Chiavicone. Nelle nebbie dove osano soltanto le anatre mute e le donne in segno d'ammiccamento si lisciano il mustacchio. 

Una notte passò Lucignolo, rapace come un espresso. Guidava il suo corteo dentri una vecchia macchina color crema, che odorava di aglio e di arance. L'autista aveva una catena intorno al torace e la spezzava ogni volta che starnutiva. Aveva perle nel baule e le tirava con gli occhi sorridenti. Che non dormivano mai. Li seguii subito, come una falena abbagliata. Si prese la mia giovinezza per biglietto. Lo bruciò e io ci danzai sopra con un bicchiere tra i denti e una piaga di brace. Avevo oro e bellezza, poi nuvole ampie e gonfie come ali hanno coperto il cielo e oscurato la luce. E sono caduto senza mettere le mani davanti. Con la faccia e la camicia bianca, rotolando nel pantano. E da dietro la torre d'acquedotto uscirono i guitti dalle scarpe smaltate e fecero un nero falò di tutte le vanità suonando grossi tromboni che nell'aria fredda della notte scrollavano il mondo di dosso e pulivano dal sonno. Venivano da lontano, seguendo un branco di oche, là dove tutto è intatto.

E ancora vidi l'Occhino ridente, i baffi aguzzi nella luna, e la Mammanonna diceva «Se non credi più ai sogni, i sogni non crederanno più a te». 

Note di accompagnamento

Liveinvolvo

 

La macchina è il nostro transatlantico

confortevole e famigliare

non c’è altro modo per noi

della pianura

è la nostra protesi

senza siamo lasciati nel fango d’un campo

per noi quei 100 chilometri al giorno sono una cosa normale

normale vuol dire normale

giusto l’indispensabile per vederci

per mangiare insieme

per parlare insieme.

Gli eventi speciali

le trasferte

quelle superano almeno i 400 km

siamo uomini avvezzi ai self service

ai ritiri patente

ai pirati della strada

ai bar per camionisti

alle radio della zona

ai posti di blocco

alla nebbia che inizia ad Ottobre

e finisce in Aprile.

Siamo migratori

e sverniamo a bordo

fumiamo a bordo

chiacchieriamo a bordo

facciamo l’amore a bordo

e ci innamoriamo della musica

a bordo

sempre la stessa

perché è difficile portarsi dietro molte cassette

e la Grazia

il suo oscuro segreto

ci scrosta nell’oscurità

per questo siamo innamorati

dei nostri vettori

 

perché qui è come vivere

in una stazione spaziale

o sotto il mare.

Per leggere di più

Cliccate qui per leggere alcuni interessanti stralci di interviste rilasciate da Capossela nel 1998.